Arriverà il 30 luglio ad Ancona,
dopo le repliche di parti e pm, la sentenza nel processo contro
la cosiddetta 'banda dello spray' che, secondo l'accusa, entrò
in azione per commettere furti, anche spruzzando spray al
peperoncino, nella discoteca 'Lanterna azzurra' di Corinaldo la
notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018: nella calca morirono cinque
minorenni e una madre 39enne. In sei poco più che ventenni del
Modenese devono rispondere, a vario titolo, di omicidio
preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni ed
episodi di rapine e furti con strappo: i pm Paolo Gubinelli e
Valentina Bavai hanno già chiesto condanne tra i 16 e i 18 anni
di carcere. Nella propri arringa il difensore di Badr, avv.
Alessandro Cristofori, ha respinto (come le altre difese) le
accuse contestate all'assistito in particolare riguardo allo
spray: per il legale, provare la compresenza, non vuol dire
dimostrare colpe o il concorso tra persone, e non ci sarebbe
neanche un nesso causale tra furti all'interno del locale ed
"eventi lesivi" fuori.
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