Più lavoro, specie di "pubblica
utilità", ai detenuti; più assistenza sanitaria nelle carceri;
gestione efficace dei reclusi al "carcere duro"; potenziamento
del personale, di strumenti e dotazioni tecnologiche anche in
chiave sicurezza: sono i punti essenziali delle linee
programmatiche per il 2020 elaborate dal capo del DAP, Francesco
Basentini.
Nel documento, tra l'altro, si evidenzia la necessità di
prestare massima attenzione, attraverso una gestione efficace,
al tema del cosiddetto "carcere duro" (il 41 bis), anche alla
luce di recenti orientamenti della giurisprudenza nazionale e
comunitaria che sembrano allontanarsi dalla ratio iniziale della
misura e mettere a rischio l'impegno istituzionale contro le
mafie. Il rinvenimento durante recenti operazioni di polizIa di
cellulari e oggetti per offendere "nella disponibilità di
detenuti al 41 bis merita opportune riflessioni, soprattutto per
ciò che concerne l'operatività del personale che è impiegato
nella gestione di quei reparti".
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