E' sempre più accesa la polemica
sull'Anpi di Lecce che nei giorni scorsi ha definito la medaglia
d'oro Norma Cossetto "presunta vittima delle foibe". La giovane
studentessa universitaria istriana fu uccisa nel 1943 da
partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani.
Oggi è toccato al sindaco di Nardò, Pippi Mellone, sferrare
un altro duro attacco all'Anpi di Lecce sostenendo che "deve
essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per
la democrazia". Un'uscita che ha suscitato prese di posizione a
sostegno dell'associazione partigiani, come quella del
governatore pugliese, Michele Emiliano, secondo il quale "non si
chiude la sede e non si spegne la voce di chi non si condivide,
ma solo di coloro che ricostituiscono il partito fascista e
usano la violenza come metodo di lotta politica". Nei giorni
scorsi il senatore di FI, Maurizio Gasparri, aveva annunciato
un'interrogazione al ministro dell'Interno per far avviare le
procedure per sciogliere la delegazione di Lecce dell'Anpi.
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