Potrebbe nevicare domani su ampie parti dell'Emilia-Romagna. Arpae e Protezione civile hanno infatti diffuso un'allerta di colore giallo, il più lieve, per giovedì 12 dicembre, quando è previsto il transito di una perturbazione di origine atlantica con precipitazioni deboli-moderate già dalle prime ore della notte. Si prevede neve fino al suolo su tutto il territorio ad esclusione della fascia costiera dove i fenomeni saranno di pioggia mista a neve. I quantitativi previsti sono intorno ai 5 centimetri nelle zone di pianura, intorno ai 15 centimetri nelle zone collinari e a 30 centimetri sulle montagne centro-occidentali (valori inferiori sui rilievi romagnoli). I fenomeni sono previsti in temporanea attenuazione nella seconda parte della giornata a partire dal settore occidentale.
La Sala operativa unificata della Regione Toscana ha emesso un codice giallo per neve su tutte le zone a ridosso dell'Appennino dalle ore 3 alle ore 15 di giovedì 12 dicembre. Il codice giallo riguarda anche il ghiaccio che potrà formarsi dopo le nevicate ed è attivo dalle 20 del 12 alla mezzanotte. Le nevicate saranno possibili in seguito a una perturbazione in transito sulla Toscana associata ad aria fredda che recherà piogge sparse e nevicate a bassa quota sulle province centro settentrionali.
Si stanno registrando nevicate intense nella Sila cosentina, con precipitazioni più intense, in particolare, a San Giovanni in Fiore, Colosimi ed Acri. Il personale ed i mezzi dell'Anas sono al lavoro per garantire la transitabilità delle strade. L'impegno maggiore dell'azienda delle strade statali, che sta utilizzando dieci mezzi, tra cui spargisale, turbine e spazzaneve e 11 operatori, é concentrato sulla 107 Silana-Crotonese, la 660 "di Acri" e la 177 "Silana di Rossano", dove si registrano accumuli di diversi centimetri del manto nevoso. Il traffico, al momento, risulta regolare su tutte le strade e non si registrano particolari disagi.
Pericolo valanghe 'moderato', oggi e domani, sulle Alpi del Friuli Venezia Giulia, 'debole' sulle Prealpi. Oggi, sui pendii molto ripidi sopra i 1800-1900 metri, gli accumuli di neve ventata di vecchia e nuova formazione - informa il Bollettino - se sollecitati possono staccarsi in genere con forte sovraccarico, anche se in particolare sulle Alpi Giulie e Canin non si esclude il distacco con debole sovraccarico su alcuni siti molto localizzati (creste, forcelle, canali) delle pendenze più elevate. I distacchi daranno origine a valanghe di piccole e medie dimensioni pericolose per lo più per l'effetto di scivolamento. Sui pendii prativi, nelle zone con presenza di crepe rimane, seppur in diminuzione, la possibilità di distacco di valanghe da slittamento. Sulle Prealpi è possibile il distacco provocato di piccole valanghe con forte sovraccarico sulle forti pendenze.
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