Con le prime testimonianze in diretta tv parte alla Camera del Congresso americano la seconda fase dell'indagine per l'impeachment di Donald Trump. E' la fase pubblica, dopo settimane di audizioni a porte chiuse, che culminerà nella decisione di mettere o meno in stato di accusa il presidente degli Stati Uniti ed eventualmente rinviarlo al giudizio del Senato. A fissare le regole del processo sono i primi due articoli della Costituzione americana.
Ecco le varie tappe e come funziona.
* QUANDO SCATTA L'INDAGINE. In presenza di comportamenti eccezionalmente gravi da parte del presidente che configurano l'alto tradimento, l'attentato alla Costituzione e reati come l'abuso di potere, la corruzione e la violazione della sicurezza nazionale.
* LA PRIMA FASE ALLA CAMERA. Alcune commissioni parlamentari si mettono a caccia di prove raccogliendo carte e testimonianze. I risultati confluiscono in commissione Giustizia, che dovrà decidere se le accuse sono sufficienti o meno per l'impeachment. Se sì, si va al voto a maggioranza semplice in aula.
* IL PROCESSO AL SENATO. Scatta se l'aula della Camera avrà votato per l'impeachment. Tutto avverrà sotto la supervisione del presidente della Corte Suprema. Il voto finale del Senato sarà a maggioranza dei due terzi. Se l'aula vota a favore, l'impeachment è definitivo, senza possibilità di appello. Il presidente dovrà lasciare l'incarico.
* I PRECEDENTI. Solo due presidenti nella storia Usa sono stati sottoposti a un'inchiesta formale di impeachment, entrambi assolti: il repubblicano Andrew Johnson (1868), che si salvò per un solo voto dall'accusa di abuso di potere, e il democratico Bill Clinton (1998), accusato di aver mentito e ostacolato la giustizia nel caso Lewinsky. Richard Nixon invece si dimise nel '74, evitando così un sicuro impeachment per lo scandalo Watergate. Falliti i tentativi di mettere in stato di accusa George W. Bush per la guerra in Iraq.
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