"E' una sentenza che lascia
totalmente sbalorditi e sconcertati, ma non per il fatto di aver
assolto Stefano Binda (e lo sottolineo a caratteri cubitali).
Ciò che, di questa sentenza, ha infatti stupito più di ogni
altra cosa è l'aver criticato, con un'efferatezza davvero
inimmaginabile ed inaccettabile, l'operato dei poliziotti e dei
magistrati che si sono occupati sinora della morte di Lidia".
Cosi Daniele Pizzi, legale della famiglia di Lidia Macchi, sulle
motivazioni della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di
Milano, che nel luglio scorso, ha assolto Stefano Binda
dall'accusa di avere ucciso la diciannovenne, nel gennaio 1987.
"La famiglia Macchi sarà sempre al fianco delle persone perbene
che hanno profuso, e ancora profonderanno, ogni sforzo ed
energia per giungere a giustizia e verità sulla morte di Lidia".
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