Nella strage di Bologna "le
responsabilità politiche non sono mai state sfiorate, sono stati
toccati solo i portatori di valige". Lo ha detto Vincenzo
Vinciguerra, ex membro di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale,
in aula a Bologna come testimone nell'ambito del processo che
vede imputato l'ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella
strage del 2 agosto 1980.
Vinciguerra, condannato per la strage di Peteano del 1972, e
legato a Pietro Battiston (membro del gruppo 'La Fenice, vicino
ad Ordine Nuovo), ha detto di "non aver mai incontrato, visto o
parlato con Cavallini", ma di aver saputo in carcere, nel 1982,
da un malavitoso austriaco detenuto per droga, che a commettere
l'attentato a Bologna furono proprio "Cavallini, Mambro e
Fioravanti". "La strage della stazione, secondo la mia opinione
- ha spiegato il teste - nasce da un motivo preciso, per
spegnere i riflettori e depistare le indagini sulla strage di
Ustica. Basta vedere i tg e i giornali dopo Bologna per capire
che Ustica era scomparsa".
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