Assolti in secondo grado, con un
verdetto divenuto ormai definitivo, per violenza sessuale nei
confronti dell'ex amica, ma condannati a risarcire la donna in
sede civile. La vicenda, raccontata dall'Unione Sarda, vede
protagonisti un cagliaritano di 32 anni e un romano di 39, nel
2006 universitari a Bologna, finiti prima in carcere e poi ai
domiciliari perché accusati di stupro da una loro amica allora
27enne. La donna sosteneva di essere stata violentata da
entrambi in un appartamento di Bologna, al termine di una
serata.
In primo grado, il gup li aveva condannati a due anni e dieci
mesi ciascuno, con rito abbreviato. Poi nel 2010, la Corte di
Appello di Bologna aveva assolto i due, accogliendo la richiesta
del Procuratore generale. Attraverso i suoi legali la giovane
aveva proposto ricorso in Cassazione contro quella decisione, ma
solo ai fini civili, visto che la sentenza penale, per la quale
la Procura generale non fece ricorso, era diventata definitiva.
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