La bara portata a spalla dagli amici di vecchia data di Avanguardia Nazionale e poi avvolta nel tricolore, i saluti romani davanti alla chiesa, una corona di fiori firmata "i camerati" e uno stendardo dell'organizzazione neofascista posizionato accanto all'altare. Si sono celebrati nel pomeriggio a Roma i funerali di Stefano Delle Chiaie, esponente della destra radicale e fondatore di Avanguardia Nazionale morto nei giorni scorsi nella Capitale. Ad attendere l'arrivo del feretro nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura, al Verano, alcune decine di persone che si sono radunate nel piazzale. Circa 50 gli agenti delle forze dell'ordine impiegati nella zona. Tre i blindati della polizia posizionati davanti alla Basilica.
Durante tutta la funzione otto militanti di Avanguardia Nazionale sono rimasti accanto alla bara ricoperta dalla bandiera tricolore e alla fine della messa hanno fatto un picchetto in onore. Poi è stato osservato un minuto di silenzio per "tutti i camerati morti". A celebrare il funerale don Pietro, che si è definito in più passaggi dell'omelia un "amico" di Delle Chiaie. "Lo abbiamo stimato, abbiamo condiviso la sua storia, lo abbiamo amato e ci ha amati - ha detto don Pietro che ha anche ricordato il loro ultimo incontro in ospedale - Noi eravamo molto amici pur avendo idee diverse. Avere idee diverse non ha mai generato lo scontro fra di noi", ha aggiunto. E durante la messa la moglie Carola ha voluto rinnovare la promessa di matrimonio proprio in presenza del sacerdote che all'epoca li sposò. Al termine della messa, all'esterno della basilica, è stato prima intonato l'inno di Avanguardia Nazionale e poi è stata la volta del "presente", accompagnato dai saluti romani. Tra i presenti al funerale Domenico Gramazio e Maurizio Boccacci, leader romano di Militia.
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