Inclusione sociale, autonomia e
autodeterminazione, ma soprattutto un cambiamento culturale.
Sono le istanze emerse durante un convegno organizzato alla Sala
Zuccari del Senato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti (Uici) in collaborazione con la Lega del Filo d'Oro
in occasione della II Giornata Nazionale delle persone
sordocieche, istituita dall'Unione Europea dei Sordociechi
(Edbu) che si celebra oggi.
Sono 189 mila secondo uno studio dell'Istat in collaborazione
con la Lega del Filo d'Oro, le persone affette da problemi
legati sia alla vista che all'udito. Circa 108 mila persone sono
confinate in casa, non essendo in grado di provvedere
autonomamente a se stesse a causa di altre gravi forme di
disabilità che spesso si aggiungono ai problemi di vista e
udito. Dallo studio emerge, inoltre, che il 64,8% delle persone
sordocieche è donna, mentre l'87,9% ha più di 65 anni. Il 31,2%
vive nelle regioni del Nord, il 30,6% vive in quelle del Sud, il
21,4% nel Centro e il 16,8% nelle Isole.
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