"Curare vuol dire
rispettare il dono della vita dall'inizio fino alla fine. Non
siamo noi i proprietari: la vita ci viene affidata, e i medici
ne sono i servitori". Lo ha sottolineato il Papa ricevendo in
udienza la Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche
Cattoliche.
"Siete chiamati - ha detto il Papa ai medici - a
incoraggiare, a consolare, a rialzare, a dare speranza. Non si
può curare ed essere curati senza speranza; in questo siamo
tutti bisognosi e riconoscenti a Dio, che ci dona la speranza.
Ma anche riconoscenti verso quanti lavorano nella ricerca
medica. Negli ultimi cent'anni, i progressi sono stati
grandissimi. Vi sono nuove terapie e numerosi trattamenti in
stato di sperimentazione. Tutte queste cure erano impensabili
nelle generazioni passate".
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