Istigandosi a vicenda,
maltrattavano le loro mogli in presenza dei figli minori e gli
stessi figli con vessazioni fisiche e psichiche: eccessi d'ira,
urla, medicinali lesinati, ma anche schiaffi, pugni e botte con
sedie, scarpe, bastoni e altri oggetti. E' il comportamento di
cui sono accusati dai carabinieri della stazione reggiana di
Guastalla tre parenti pachistani che con i rispettivi nuclei
familiari vivevano nello stesso immobile.
Ora un 36enne, il fratello 47enne e un loro cugino 49enne,
dopo le indagini coordinate dal pm Maria Rita Pantani, sono
finiti in carcere su disposizione del Gip per concorso in
maltrattamenti continuati e aggravati ai danni delle rispettive
mogli e di una decina di figli.
In un contesto di omertà e di paura da parte delle vittime a
denunciare i soprusi, l'indagine ha preso il via da una
segnalazione del servizio sociale. Per il 36enne c'è anche
l'accusa di violenza sessuale per aver costretto la moglie a
subire rapporti sessuali contro la volontà.
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