E' stata rioccupata da una quarantina
di persone l'ex fabbrica di Penicillina, nella periferia est di
Roma. L'immobile, diventato simbolo di degrado ma balzato agli
onori delle cronache anche per episodi di criminalità, era stato
sgomberato in una vasta operazione di polizia, lo scorso 10
dicembre: all'interno dell'edificio erano stati trovati circa
quaranta occupanti, ma la stima era che fino a poco prima ci
vivessero in 600, la maggior parte migranti. La sindaca Virginia
Raggi, che già in passato aveva messo in guardia su un possibile
rientro degli occupanti, ora bolla come "inaccettabile" la
rioccupazione e tuona su twitter: "Sono stati spesi soldi
pubblici, impegnati uomini e risorse. E ora c'è il rischio di
dover ricominciare da capo. Dopo sgomberi occorre sorveglianza".
Il giorno dello sgombero sul posto era arrivato anche il
ministro dell'Interno Matteo Salvini.
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