L'integrazione dei
migranti, nel Paese che accoglie, "non è né assimilazione né
incorporazione, ma un processo a doppio senso radicato nel
riconoscimento reciproco di uguaglianza fondamentale e dignità
di tutti. Un simile approccio contribuirà anche a arginare
l'ondata di razzismo e xenofobia". Lo afferma il Segretario di
Stato Vaticano, il card. Pietro Parolin, che rappresenta la
Santa Sede alla conferenza sul Global compact a Marrakech, in
Marocco.
"Coloro che arrivano hanno, come sottolinea Papa Francesco,
'il dovere di non chiudersi alla cultura e alle tradizioni del
paese di accoglienza, rispettando soprattutto le sue leggi'.
Allo stesso tempo, l'integrazione - prosegue Parolin citando le
parole del pontefice - 'non è la sovrapposizione di una cultura
rispetto ad un'altra, né isolamento reciproco, con il rischio
insidioso e pericoloso di creare ghetti. È piuttosto un
arricchimento reciproco basato sul rispetto reciproco e
interpersonale'".
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