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La tartarughina 'orfana' dei volontari commuove Linosa

La tartarughina 'orfana' dei volontari commuove Linosa

Chiuso il centro per le Caretta Caretta, raccolte 90mila firme per riaprirlo

24 agosto 2018, 12:59

Paolo Rubino

ANSACheck

Linosa, Cala Pozzolana di Ponente: nidificazione della Caret - RIPRODUZIONE RISERVATA

Linosa, Cala Pozzolana di Ponente: nidificazione della Caret - RIPRODUZIONE RISERVATA
Linosa, Cala Pozzolana di Ponente: nidificazione della Caret - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una tartarughina, neonata, sola, che sfida il mare increspato dal vento a Cala Pozzolana di Ponente. E’ la prima ‘nascita’ della stagione sull’isola di Linosa: una piccola storia che per gli abitanti e i pochi turisti di questa oasi di tranquillità rappresenta anche qualcosa di più, un messaggio alle istituzioni locali, un po' una sfida alla burocrazia che - per la prima volta dopo anni - questa estate ha impedito l’apertura del centro di recupero tartarughe che qui lavorava dal 1995.

“Senza i volontari che fino allo scorso anno sorvegliavano la cala ininterrottamente, giorno e notte, nessuno sa dove erano deposte le uova da cui è nata, né quando si sono schiuse, né quante tartarughe sono nate. Nessuno le ha protette, nessuno le ha aiutate”, commentano dalla banchina i pochi presenti che hanno visto la neonata Caretta Caretta arrancare controcorrente per tentare di raggiungere il largo, ed hanno girato dei video con i telefonini.

La piccola spiaggia di detriti vulcanici, su una costa che per il resto è quasi interamente di scogliere di lava, in un’isola mai sfiorata dai ‘danni’ del turismo di massa, è un piccolo paradiso per la nidificazione delle tartarughe: pur in assenza dei volontari, quest’anno, due tartarughe sono state viste arrivare per deporre le uova, i nidi sono stati recintati e le nascite sono attese per settembre e ottobre.

Intanto si avvicina a quota 90mila firme, e aumenta di giorno in giorno, il numero delle adesioni all’appello per la riapertura del centro di recupero delle tartarughe marine di Linosa lanciato su una delle principali piattaforme di petizioni online.

Più a Sud, ad un’ora di aliscafo, sull’Isola di Lampedusa (con Linosa sono amministrate dallo stesso Comune) lo scenario è completamente diverso. Il centro di soccorso per le tartarughe è operativo ed è un esempio di eccellenza del volontariato (il sostegno di cui può aver bisogno è per crescere: c’è tanto da fare nel lavoro di soccorso e cura delle Carette Carette). Anche a Lampedusa, a luglio, una Caretta Caretta è tornata per deporre le uova (ritornano dopo anni ed anni sempre ed esclusivamente nello stesso luogo): il nido, protetto da Legambiente, in questo caso è tra gli ombrelloni della piaggia più affollata dell’Isola, la Guitgia, a pochi metri dalla palafitta di un bar-ristorante.

E’ stata una sorpresa anche per gli esperti: “Tra luci e confusione non è più un ambiente ideale per la nidificazione delle tartarughe. Forse è un segnale di speranza: quella che ha deposto le uova potrebbe essere la prima ‘tartaruga moderna’, un primo esempio di tartarughe che si stanno adattando a un mondo profondamente cambiato. Purtroppo, però, temiamo che molto più probabilmente si tratti di casi sempre più rari se non unici”, commenta un volontario.

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