"Ala deviata del Pd". Ha usato
questo termine il procuratore generale del Piemonte Francesco
Saluzzo per parlare dei rapporti fra almeno un paio di esponenti
torinesi del partito e un boss della 'ndrangheta, Salvatore De
Masi detto Giorgio. L'occasione è stata la requisitoria del
processo d'appello bis dell'inchiesta Minotauro, terminato nei
giorni scorsi con 7 condanne. De Masi, che secondo gli
investigatori fu a capo della locale di Rivoli, sono stati
inflitti 9 anni di reclusione. Nessuno degli appartenenti al Pd
è mai stato imputato in Minotauro.
Nelle carte dell'inchiesta Minotauro figurano contatti,
risalenti al 2010, finalizzati alla ricerca di voti per le
primarie locali. Gli interessati, quando furono sentiti dagli
investigatori, dissero che non sapevano che De Masi fosse legato
alla criminalità organizzata. "In realtà a noi risulta che De
Masi fosse un personaggio di altissimo livello", ha spiegato
Saluzzo, precisando di non avere parlato del Pd nel suo
complesso. "Il Pd non è questo".
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