Roberto Savi è un 'cobra',
"psicopatico, calcolatore, freddo, manipolatore, incantatore".
Il fratello Fabio è invece un 'pitbull', "sociopatico,
istintivo, risponde agli attacchi e agisce per frustrazione". I
profili dei due capi della banda della Uno bianca sono in una
tesi di criminologia firmata da Karen Bergami, 29enne bolognese,
che ha approfondito, sulla base degli atti, la personalità dei
leader del gruppo criminale composto per lo più da poliziotti:
24 morti e oltre 100 feriti, dal 1987 al 1994, tra Bologna,
Romagna e Marche
"Quando ero piccola e vivevo alla Bolognina - racconta
Bergami, sposata con un poliziotto - mia mamma non mi portava
nel parco sotto casa perché aveva paura che arrivassero quelli
della Uno Bianca. Ho sempre avuto la curiosità di approfondire
un fatto giudiziario così grave della nostra città. Di infinito
aiuto per la mia ricerca è stato il dottor Valter Giovannini",
procuratore aggiunto che coordinò le indagini sui delitti
bolognesi e condusse l'accusa in aula.
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