Le persone "sottoposte a sofferenze
terribili con malattie irreversibili", come Fabiano Antoniani,
noto come dj Fabo morto con il suicidio assistito in Svizzera,
hanno "il diritto di scegliere come morire, è un diritto umano
fondamentale" e "per me era un dovere aiutare Fabiano, sono
responsabile di averlo aiutato". Lo ha detto, interrogato nel
processo per aiuto al suicidio, Marco Cappato, precisando però
di non aver "rafforzato il suo intento". Fabo, ha raccontato,
"mi diceva 'se non mi aiuti, uno che mi spara lo trovo'".
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