Il Papa critica "lo
scarso senso di responsabilità da parte di molti conducenti, che
sembrano spesso non avvedersi delle conseguenze anche gravi
della loro disattenzione (per esempio con l'uso improprio dei
cellulari) o della loro sregolatezza". "Ciò - osserva il
Pontefice - è causato da una fretta e da una competitività
assunte a stile di vita, che fanno degli altri conducenti degli
ostacoli o degli avversari da superare, trasformando le strade
in piste di 'formula uno' e la linea del semaforo nella partenza
di un gran premio". Papa Francesco lo ha detto ai dirigenti e al
personale della direzione centrale per la Polizia stradale e
ferroviaria, ricevuti, insieme al capo della Polizia, Franco
Gabrielli, in udienza nella Sala Clementina in occasione dei 110
anni della Polizia ferroviaria e dei 70 anni della Polizia
stradale. "A incrementare la sicurezza - ha detto - non bastano
le sanzioni, ma è necessaria un'azione educativa, che dia
maggiore consapevolezza".
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