OMICIDI LIGURIA: TRE ELEMENTI PER L'ARRESTO DI BILANCIA/ANSA
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OMICIDI LIGURIA: TRE ELEMENTI PER L'ARRESTO DI BILANCIA/ANSA
- RIEPILOGO - (DI PAOLO FALLAI)
Non e' stato arrestato seguendo
un'ipotesi. C'e' un aspetto che emerge a poche ore dalla notizia
che un uomo e' accusato di aver ucciso la prostituta nigeriana a
Cogoleto ed e' fortemente indiziato per gli altri delitti
avvenuti negli ultimi due mesi in Liguria: e' la concretezza di
una indagine condotta dai carabinieri di Genova lontano dai
riflettori che pure hanno illuminato - tra clamori e false piste
- questa inchiesta.
Sono tre gli elementi che hanno portato in manette Donato
Bilancia, 47 anni, una sfilza di precedenti penali e qualche
problema di equilibrio psichico: l'uomo sarebbe stato
riconosciuto in una foto dal viado Julio Castro, unico scampato
al duplice delitto dei metronotte di Novi Ligure (Alessandria);
gli e' stata trovata una rivoltella calibro 38, la stesso tipo
di quella usata in tutti i delitti. Una pistola sulla quale sono
in corso perizie che dovranno dare risposte definitive sulla
compatibilita' con i frammenti di proiettili recuperati sui
corpi delle vittime. Terzo elemento una Mercedes nera: un'auto
che oggi era parcheggiata nella sede del comando carabinieri di
Genova e che molti testimoni - dallo stesso viado Lorena ad
alcune colleghe delle prostitute uccise - hanno indicato come la
vettura dell'omicida. Elementi che hanno convinto il pm di
Genova Enrico Zucca a chiedere l'ordine di custodia cautelare
per omicidio volontario e la Gip Anna Ivaldi a firmarlo.(SEGUE).
FAL
06-MAG-98 21:16 NNNN
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Nel corso della giornata, segnata
dal silenzio ufficiale degli investigatori e da un comunicato
della procura che sottolinea i ''gravi indizi di colpevolezza'',
si sono sgranati frammenti della vita di Donato Bilancia. Il suo
scherzare con una pistola puntata contro una prostituta fin dal
1990. Quella casa di Cogoleto cosi' vicina ai luoghi di due
delitti. Segmenti di una indagine che avevano portato i
carabinieri ad identificarlo come ''sospetto numero uno'' gia'
da una settimana.
Da quel momento Bilancia e' stato seguito giorno e notte.
Controllati gli spostamenti, le telefonate, le abitudini.
Setacciata la sua lunga fedina penale. Fino alle 13 di oggi,
quando in una strada del centro di Genova, i carabinieri lo
hanno avvicinato. Mentre altri militari rivoltavano le sue case
e l'auto e trovavano la rivoltella, Bilancia si e' lasciato
ammanettare senza reazioni. Sembrerebbe quasi senza sorpresa.
Nel pomeriggio, chiusi da uno spago dentro una scatola da
scarpe marrone, rivoltella ed elementi raccolti nell'indagine
sono stati portati sul tavolo del procuratore di Genova
Francesco Meloni dal maggiore Filippo Ricciarelli, che ha
coordinato per i carabinieri tutti gli accertamenti. Era
presente anche il dirigente della Criminalpol ligure Gaetano
Chiusolo. Sono i protagonisti di tanti ''vertici'' che
sembravano ruotare intorno al nulla. (SEGUE).
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Domani sara' il giorno delle
conferenze stampa e dell'ufficialita'. Ma le prossime 24/48 ore
dovranno anche sciogliere gli ultimi dubbi di questa inchiesta.
La fondatezza dei collegamenti tra i vari delitti, innanzitutto.
Gli alibi che Bilancia avra' fornito o meno, le dichiarazioni
che rendera' domani mattina al pubblico ministero e al Gip.
Non sono solo le perizie a dover ''parlare'' per mettere in
relazione l'azione del sospetto omicida. E se tra i delitti
delle prostitute e quello di Novi Ligure sembra esserci
chiaramente un ''filo rosso'' - probabilmente legato da
ulteriori elementi in mano solo agli investigatori - quello
che li ha portati, per ora, ad escludere che sia indiziato per i
delitti dei treni (Maria Angela Rubino, 18 aprile ed Elisabetta
Zoppetti, 12 aprile) sembra solo una comprensibile prudenza. Lo
testimonia l'intesa attivita' investigativa in corso nella zona
di Sanremo, dove sembra fosse molto conosciuto.
Le poche indiscrezioni su Donato Bilancia e la sua figura -
intravista in mezzo ad un nugolo di carabinieri, col volto
coperto - non accreditano l'immagine romantica di un ''serial
killer'' in doppio petto e insospettabile. Un'immagine cara ai
media che, evidentemente, gli investigatori non hanno tenuto a
mente in questi giorni di lavoro concreto. (ANSA)
FAL
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