Non è stata riconosciuta
l'aggravante della premeditazione ed è stato condannato a 20
anni con rito abbreviato Luca Raimondo Marcarelli, il 33enne che
ha confessato di aver ucciso Tiziana Pavani, una ventina di anni
in più di lui, nella sua casa alla periferia di Milano, il 12
gennaio scorso. Lo ha deciso il gup Sofia Fioretta che ha
respinto la richiesta avanzata proprio oggi dalla difesa di
un'integrazione alla perizia psichiatrica a cui è stato
sottoposto l'uomo e che aveva stabilito che, al momento del
fatto, era in grado di intendere e di volere. Il giudice ha
anche disposto che l'uomo versi 180mila euro ai familiari della
donna con cui aveva una relazione saltuaria. Proteste da parte
dei familiari della vittima e una sua cugina ha detto che "è
vergognoso non riconoscere la premeditazione quando qualche
giorno prima del delitto ha anche guardato su internet le
istruzioni per uccidere. Sfido che poi uccidono noi donne
come niente, ci vorrebbero pene esemplari".
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