Un omicidio premeditato, aggravato
dalla crudeltà dai futili motivi. È quanto contesta la procura
dei minorenni di Lecce a Lucio, il fidanzato di Noemi Durini,
reo confesso dell'omicidio della ragazzina sedicenne di
Specchia, nel decreto di fermo emesso nei suoi confronti.
Non sarebbe stato, dunque, un omicidio d'impeto, come
sostenuto dal ragazzo, ma un atto pianificato e studiato. Lucio,
si legge nel decreto di fermo che è stato in parte anticipato da
alcuni quotidiani, "cagionava la morte di Noemi prelevandola
alle 4.51 dalla sua abitazione con la Fiat 500 di proprietà
della sua famiglia e conducendola in aperta campagna colpendola
con l'uso di corpi contundenti; con le aggravanti di aver
commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti o
futili e di aver agito con crudeltà".
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