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Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo

Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo

Ripercussioni su generazioni passate e future, costa 141 mld

09 agosto 2017, 13:04

Redazione ANSA

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Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pensioni: Boeri, stop aumento età pericolosissimo - RIPRODUZIONE RISERVATA

"E' pericolosissimo toccare" il meccanismo che adegua l'età di pensionamento all'aspettativa di vita, "perchè può avere sia effetti in avanti che all'indietro". Così il presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Gr1 Rai. Dopo l'intervento della Ragioneria generale, Boeri ribadisce quindi la sua posizione sull'argomento, ricordando che guardando avanti ci sarebbe un "aggravio di spesa" che "noi stimiamo in 141 miliardi di euro". Boeri fa notare che "le generazioni che hanno già vissuto questo adeguamento, per esempio con l'aumento dell'età pensionabile di quattro mesi nel 2016, o prima ancora, di tre mesi nel 2013, direbbero: ma perchè noi abbiamo dovuto pagare?". Quindi, secondo il presidente Inps, ci sarebbero, con un intervento di congelamento dell'automatismo sull'età, conseguenze sia sul passato sia sul futuro. "Le pensioni sarebbero più basse" senza un aumento progressivo dell'età pensionabile, che quindi "non è neanche nell'interesse dei lavoratori più deboli": "Se possono andare in pensione prima, sappiamo che saranno i datori di lavoro stessi a spingerli a ritirarsi prima". Così il presidente dell'Inps, Tito Boeri, come riporta il Gr1 Rai, che ha visto ospite il numero dell'istituto di previdenza. "A quel punto uscirebbero con delle pensioni più basse" visto il funzionamento del sistema contributivo. Secondo Boeri, se una persona "percepisce la pensione più a lungo, perchè si vive più a lungo, è giusto anche che contribuisca più a lungo al sistema, altrimenti il sistema non riesce a reggere". Quanto ai singoli lavoratori, Boeri sottolinea come un'uscita anticipata si rifletta sugli importi delle pensioni, perchè, evidenzia, "col sistema contributivo più si lavora, più i trattamenti aumentano".

Uil, intervento Ragioneria da 'cartellino rosso'  - Sulle pensioni, la Ragioneria generale "ha compiuto un intervento da cartellino rosso: non è sua competenza intervenire in materia su cui, invece, sono il Governo e il Parlamento a dover decidere". Così il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, in una nota. La Ragioneria finge di ignorare che l'Italia ha la maglia nera tra i paesi Ue per l'età di accesso alla pensione: ecco perché aumentarla ancora sarebbe una vera crudeltà per i lavoratori", sottolinea il sindacalista. La Uil, spiega, "propone di sterilizzare l'incremento automatico dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita previsto nel 2019 e, contemporaneamente, di studiare la reale situazione nei diversi settori lavorativi".

Cisl, no a rialzo età a 67 anni, serve rinvio - "Nei mesi scorsi ed anche nelle ultime settimane, durante il negoziato in corso tra Cgil Cisl Uil ed il Governo sulle pensioni, è più volte emersa la richiesta sindacale di non procedere nel 2019 con l' automatismo che lega l' aspettativa di vita e l' età pensionabile che provocherebbe l' ennesimo slittamento in avanti dei requisiti necessari al pensionamento, già oggi i più avanzati a livello europeo in quanto previsti a 66 anni e 7 mesi". Così il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, in una nota. Si tratta, spiega, "di un rinvio necessario e sopportabile che trova un consenso trasversale anche nelle forze parlamentari". Ecco che, aggiunge, "l'intervento della Ragioneria Generale" su questo "argomento cosi delicato, somiglia molto, con tutto il rispetto, ad un consiglio che le volpi possono dare alle galline per vivere più a lungo. L'esito è scontato".

 

 

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