L'uomo che l'1 aprile ha ucciso
Davide Fabbri nel suo bar di Budrio lo ha fatto con un colpo di
pistola esploso da distanza ravvicinatissima o a bruciapelo e ha
sparato, durante una colluttazione, con un'inclinazione marcata:
dall'alto verso il basso e da destra a sinistra. Il proiettile è
entrato nella parte sinistra del torace e uscito dalla schiena,
lesionando arterie vitali. Lo certifica la consulenza del medico
legale Paolo Fais, 52 pagine, disposta nell'ambito
dell'inchiesta del Pm Marco Forte su Norbert Feher, serbo
latitante accusato anche dell'omicidio della guardia volontaria
Valerio Verri.
Per il consulente è alta la probabilità che il colpo sia
stato sparato dall'assalitore mentre si trovava di fronte a
Fabbri, mentre è improbabile che killer e vittima fossero
entrambi in piedi. Ma la dinamica che emerge, osserva il medico,
è "complessa" e non è possibile fornire ulteriori dati idonei a
stabilire con sufficiente grado di certezza la posizione
reciproca dei due al momento del colpo.
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