Con le consuete matitone e un
banchetto pieno di semi di cannabis, il tesoriere
dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, e alcuni
militanti radicali sono tornati davanti alla sede del Consiglio
Regionale della Lombardia per chiedere di interrompere "la
violazione della legge che impone che vengano discusse le nostre
proposte di iniziativa popolare" per la regolamentazione della
cannabis terapeutica e per istituire il registro del testamento
biologico.
La protesta di Cappato non è solo contro la Regione, ma
soprattutto contro il Parlamento italiano "che non si assume la
responsabilità di decidere" sulla legalizzazione del consumo e
della coltivazione della marijuana, nonostante sia stata
depositata una proposta di legge sottoscritta da oltre 60.000
cittadini e depositata lo scorso novembre. Per questo, dalla
scorsa settimana, ha iniziato a inviare semi di cannabis
attraverso il suo sito a chi ne fa richiesta, "con un invito a
delinquere, compiendo un gesto di disobbedienza civile".
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