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Pecoraro all'Antimafia, Juve sapeva a chi andavano i biglietti

Pecoraro all'Antimafia, Juve sapeva a chi andavano i biglietti

Gaffe su Agnelli. Bindi: criminalità arrivata fino al club bianconero

05 aprile 2017, 21:57

Redazione ANSA

ANSACheck

La presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi - RIPRODUZIONE RISERVATA

La presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi - RIPRODUZIONE RISERVATA
La presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Al di la delle intercettazioni, io mi occupo della gestione dei biglietti e abbonamenti. Se c'e' in questa gestione una permeabilità della dirigenza juventina questa non riguarda me ma la Commissione Antimafia e la procura. Una cosa è certa: i biglietti sono stati distribuiti anche a persone legate alla criminalità. Tra chi dominava nel bagarinaggio degli abbonamenti e dei biglietti, e si parla di una cifra alta, c'era anche Dominello". Lo ha detto il procuratore Figc, Giuseppe Pecoraro, in audizione all'Antimafia.

Intercettazione su Agnelli? Frase pm  - "L'intercettazione di cui si è parlato l'altra volta (fra D'Angelo e Calvo dell'agosto 2016, ndr), su cui sono state dette tante cose, è un'interpretazione che è stata data. Noi abbiamo dato una certa interpretazione, perché da quella frase sembrava ci fosse una certa confidenza" fra Agnelli e Dominello, "ma probabilmente era del pm quella frase. Anzi, da una lettura migliore la attribuisco al pubblico ministero", ha affermato Pecoraro. 

Il procuratore Figc Pecoraro si riferisce in particolare alla frase, che non sarebbe contenuta negli atti ufficiali dell'inchiesta Alto Piemonte in cui si legge: "Hanno arrestato due fratelli di Rocco (Dominello, ndr). Lui è incensurato. Noi parliamo con lui". A seguito delle osservazioni di alcuni componenti dell'Antimafia, Pecoraro ha precisato che alla conversazione non avrebbe partecipato il presidente Agnelli bensì sarebbe intercorsa tra l'ex capo del marketing Francesco Calvo e il security manager bianconero, Alessandro D'Angelo.

In serata Pecoraro ha precisato: "Nel corso dell'audizione, non ho attribuito alla Procura di Torino alcuna interpretazione in ordine alle intercettazioni trasmesse alla Procura Federale". Lo precisa il procuratore federale della Figc, Giuseppe Pecoraro, in relazione all'audizione odierna presso la Commissione Antimafia.

 Spataro, da pm nessuna interpretazione - "Il nostro ufficio si è limitato alla trasmissione degli atti richiesti dalla procura federale, senza esprimere alcuna interpretazione al riguardo". Lo afferma Armando Spataro, procuratore capo a Torino, in replica a quanto riportato dall'ANSA in merito a una dichiarazione del procuratore Figc ("probabilmente era del pm quella frase") Giuseppe Pecoraro in commissione Antimafia. 

Bindi "mafie arrivate fino al club bianconero" - "A noi basta e avanza sapere che le mafie in Italia arrivano persino alla Juve, questo è chiaro". Lo ha detto la presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi, durante l'audizione del procuratore Figc, Giuseppe Pecoraro. Bindi poi ha aggiunto: "Voglio sia chiaro un punto dopo le affermazioni che fa il procuratore in riferimento a quella telefonata (al centro delle polemiche, ndr): Pecoraro ammette oggi che in quella telefonata non si sta parlando del presidente della Juve Andrea Agnelli. Voglio che sia chiarito tale aspetto". 

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