A sei anni dall'inizio della guerra
in Siria, che ha visto innumerevoli massacri di bambini e un
numero imprecisato di minori mutilati e permanentemente segnati
nel corpo e nell'anima, Terre des Hommes lancia un appello
perché si arrivi presto a una risoluzione del conflitto tra le
parti in causa. L'organizzazione chiede anche che venga
assicurato accesso incondizionato ai servizi di base a tutta la
popolazione civile, in qualsiasi luogo si trovi e a qualsiasi
comunità faccia parte.
Impegnata nell'iniziativa "No Lost Generation"
nell'assicurare protezione, salute e istruzione ai bambini, le
vittime più vulnerabili della guerra, Terre des Hommes ha
assistito dall'inizio della guerra un milione e mezzo di
persone, in maggioranza bambini, sia all'interno della Siria che
nei paesi limitrofi (Libano, Giordania e Iraq). Per il 2017, in
Siria, Tdh ha avviato dei progetti di supporto agli abitanti di
Aleppo per l'acquisto di beni alimentari e la distribuzione
diretta di alimenti alle famiglie più vulnerabili, in
particolare quelle in cui uno dei componenti è disabile, per un
totale di 98.500 persone.
Partner del progetto è la Syrian Commission for Family
Affairs and Population. A Homs, oltre alla distribuzione di
pacchi alimentari, è appena iniziato un progetto con fondi
Unicef per combattere la malnutrizione acuta dei neonati e dei
bambini al di sotto dei 5 anni nelle aree rurali, con la
distribuzione di integratori alle mamme e screening medici per
l'individuazione dei casi che necessitano una particolare
assistenza sanitaria. Questi progetti, di cui saranno
beneficiari 40.000 bambini e mamme, sono realizzati in
collaborazione con la Mezzaluna Rossa Siriana. Continuano poi le
attività di supporto psicosociale ai bambini profughi nelle tre
Case del Sole di Latakia, Tartous e Sweida.
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