"La sensazione che si intercetta
come credente è di angoscia, disappunto, in certi momenti di
rabbia; dall'altra parte, c'è l'atteggiamento del vescovo, di
colui che si sente responsabile, e che in questa situazione deve
fare una vera operazione di verità". A dirlo il patriarca di
Venezia, mons. Francesco Moraglia, ricordando gli interventi del
vescovo di Padova, in merito alle vicende che investono un
sacerdote padovano accusato di violenze sessuali da una
parrocchiana, ma che ha tirato in causa anche altri sacerdoti.
"Non c'è - ha aggiunto - da ricorrere alla questione del
celibato come causa di questi comportamenti che, se sono veri,
non solo non sono cristiani ma non sono neanche umani": Per il
patriarca c'è da capire come possano essere maturati
"comportamenti così inquietanti" che non sembrano investire solo
un singolo comportamento o un singolo atto "ma qualcosa di
organizzato". "Come vescovo - ha poi aggiunto - ho l'obbligo di
capire. Dobbiamo capire chi bussa alle porte dei nostri
seminari".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA