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Giudice arrestato, "nessun favore"

Giudice arrestato, "nessun favore"

Gip Tempio parla 3 ore e contrattacca,"solo reciproche cortesie"

OLBIA, 05 dicembre 2016, 18:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non favori legati alla mia professione, ma reciproche cortesie nell'ambito di un rapporto amicale, creatosi per il tramite di amici comuni ma successivamente alle sentenze emesse nei loro confronti". Così si è difeso per oltre tre ore davanti al Gip di Roma, Vincenzo Cristiano, il giudice del tribunale di Tempio Pausania, 48 anni originario di Napoli, finito agli arresti domiciliari per corruzione perché avrebbe favorito processualmente alcuni suoi amici imprenditori, Umberto Galizia, 45 anni di Napoli, e Manuel Spano, di 38 di Olbia - entrambi ai domiciliari per concorso in corruzione - in cambio di regalie. Il giudice, assistito dai difensori Giovanni Azzena e Gerolamo Orecchioni, ha parlato negli uffici di piazzale Clodio, raccontando la sua verità al gip Giulia Proto nell' interrogatorio di garanzia. Cristiano, che a detta degli avvocati è apparso molto provato, "si è difeso da uomo di Stato nel rispetto delle istituzioni, anche se, avendo la coscienza pulita, è addolorato da quanto accaduto".
   

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