False assunzioni per ottenere
indennità lavorative, previa la consegna di denaro al titolare
di due aziende per rientrare tra i falsi assunti. Le ha scoperte
la guardia di finanza del Trentino con l'operazione denominata
'Ghost job', che ha portato alla luce contribuzioni indebite,
quali indennità di disoccupazione, redditi di garanzia e di
attivazione e assegni per il nucleo familiare, per circa 250.000
euro erogati dall'Inps e dall'Agenzia provinciale per
l'assistenza e la previdenza integrativa della Provincia
autonoma di Trento (Apapi) a 60 residenti in provincia,
segnalati alla Procura. A gestire le false assunzioni, secondo
l'indagine, un imprenditore verso cui è stata emessa ed eseguita
fuori regione un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti
domiciliari.
Gli accertamenti riguardano due imprese edili della
Valsugana, in cui 60 non avrebbero mai lavorato, nonostante
ricevessero buste paga, mai retribuite, utili a ottenere
indennità e altro, come ad esempio rinnovi di permessi di
soggiorno.
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