Sarebbe riconducibile a una faida
tra il clan Lo Russo e un gruppo scissionista della stessa
cosca, il duplice omicidio di ieri pomeriggio a Napoli, nella
zona di Miano. Secondo quanto si apprende da fonti
investigative, le due vittime potrebbero essere state attirate
in una trappola visto che sono state uccise in una zona della
città dove non si sarebbero dovute 'trovare': la roccaforte dei
Lo Russo. Uno scontro aperto che potrebbe fare anche altre
vittime, come Giuseppe Guazzo, 38 anni, ritenuto affiliato ai Lo
Russo, deceduto in ospedale lo scorso 15 settembre, a Napoli,
dopo essere stato ferito a morte in un agguato di stampo
camorristico scattato a Chiaiano. E lì ad agire sarebbe stato un
commando "scissionista". Le 2 persone decedute, Domenico
Sabatino, 40 anni, figlio di Ettore, ex boss "pentito" (circa 7
anni fa iniziò a collaborare con la giustizia) e Salvatore
Corrado, 37 anni, apparterrebbero a una frangia staccatasi dai
Lo Russo per gestire in autonomia le estorsioni nella zona di
Chiaiano.
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