E' definitiva la condanna a 18
anni per Abderrahim Qablaoui, marocchino imputato per l'omicidio
della moglie connazionale Jamila Assafa, morta a Budrio
(Bologna), il 23 febbbraio 2013. L'uomo, 56 anni colpì al cuore
la donna 30enne con un coltello da cucina nella casa
in cui vivevano con due figli piccoli, all'epoca di 3 anni e 16
mesi. Dopo il delitto fuggì portandosi via i bambini. Ma,
dopo un paio d'ore, si costituì ai carabinieri. Prima
di consegnarsi, lasciò i bambini ad una sorella.
La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di
Appello di Bologna, che a giugno 2015 aveva ridotto i 30 anni
inflitti dal Gup del rito abbreviato. Nel processo di secondo
grado, in accoglimento del ricorso del nuovo difensore,
l'avvocato Savino Lupo, era caduta l'aggravante dei futili
motivi ed erano state riconosciute, seppur parzialmente, le
attenuanti generiche. Qablaoui ha in corso altri processi a
Bologna, per fatti precedenti all'omicidio.
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