Il procuratore aggiunto di Lecce
Elsa Valeria Mignone ha chiesto condanne fino ad un massimo di
14 anni di reclusione (in tutto quasi 160 anni di carcere)
nell'ambito del processo a sette imprenditori salentini e otto
presunti "capi squadra" e "caporali" stranieri accusati di aver
ridotto in schiavitù i migranti impegnati nella raccolta delle
angurie a Nardò (Lecce). La pena più alta è stata chiesta per
Pantaleo Latino, di 60 anni, di Nardò, il "re delle angurie",
accusato di essere a capo dell'organizzazione criminale
transnazionale dedita a favorire l'ingresso di clandestini sul
territorio italiano, reclutati in Tunisia e destinati allo
sfruttamento nella raccolta delle angurie. I migranti erano
costretti a lavorare nei campi anche dodici ore al giorno, per
pochi euro, i loro documenti venivano sottratti in modo che non
potessero andare via. Tutti e 15 gli imputati vennero arrestati
nell'ambito dell'operazione 'Sabr' condotta il 22 maggio 2012
dai carabinieri del Ros.
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