Non era una semplice festa, né solo un piatto tipico. Quest'anno poi in modo particolare visto che si sarebbe dovuta celebrare la 50esima edizione de "La sagra degli spaghetti alla amatriciana".
L'amatriciana è "un piatto identitario" per Amatrice e la sagra la testimonianza "di un percorso di crescita imprenditoriale" spiega Vincenzo Regnini, presidente della Camera di Commercio di Rieti. "Ma ora - afferma - non c'è più nulla, davvero nulla. Bar, ristoranti, alberghi come l'ormai tristemente famoso Hotel Roma, tutto è stato spazzato via. Anche la quasi totalità delle oltre 400 imprese individuali presenti tra Amatrice ed Accumoli sono state spazzate via, ora stiamo ancora contando i morti poi vedremo ciò che è rimasto".
Sabato alle 17 la festa gastronomica sarebbe cominciata, accompagnata dai brani del gruppo musicale dei Goblin, per continuare per tutta la giornata di domani. "Un appuntamento che ha sempre richiamato tanti turisti, soprattutto romani, sottolinea il presidente - che da 2000 balzano la settimana precedente a 20mila".
Per dare un po' le dimensioni della festa dai dati della 49esima edizione emerge che l'anno scorso furono cotti ben 20 quintali di pasta. E per festeggiare i 50 anni di vita della Sagra oggi sarebbe stato presentato un marchio di pasta del territorio "il pastificio di Strampelli" la cui nuova sede sarebbe stata edificata nel 2017 nel territorio della Valle del Velino. "La sagra dell'Amatriciana - puntualizza il presidente - non è mai stata una sagra di paese con musica ed ubriacature, piuttosto un percorso di crescita imprenditoriale. Ad Amatrice, per esempio, c'era una delle più prestigiose scuole alberghiere". L'orgoglio e l'impegno degli imprenditori del territorio è sempre stato quello di riuscire a produrre in zona tutti gli alimenti necessari a cucinare l'Amatriciana, il piatto italiano più famoso al mondo dopo la pizza.
Circa dieci mesi fa i Fratelli Petrucci, ricorda il presidente "con grande sforzo hanno riaperto un antico caseificio, nella frazione di Ponte Sommati", vantando di utilizzare solo latte dei produttori della zona. Dal 1984, invece, il Salumificio Sano è un punto di riferimento con i suoi prodotti Igp. E a quest'elenco si sarebbe aggiunta proprio oggi un'altra materia prima per cucinare l'Amatriciana doc: la pasta. Nel 2010 nei 40mq di una vecchia scuola elementare di Cittàreale nacque il laboratorio sperimentale di birra artigiana "Alta Quota" come corso di formazione professionale per la produzione e commercializzazione nell'ambito del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) trasformandosi nel 2013 in vero e proprio birrificio. Tra i suoi prodotti c'è anche la birra 'Amatrice', proprio per accompagnare gli spaghetti. "Un percorso virtuoso di grande richiamo che in tempi di crisi - osserva Regnini - ha permesso al territorio di crescere, anche se di poco". Quella dei 50 anni per Amatrice non era più solo una Sagra, non solo una festa, non più solo un piatto, ma la presentazione delle eccellenze. Così non è stato perché molte di quelle persone che hanno creato ricchezza con impegno e fantasia, oggi ad Amatrice ed Accumoli non ci sono più.
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