Quel dolore senza lacrime né urla. E'
il silenzio di Omran Daqneesh, il bimbo siriano diventato
simbolo della tragedia di Aleppo, che ha colpito il mondo
intero. E che per primo ha colpito Ammar Hammami, il paramedico
che lo ha strappato alle macerie e portato in braccio fino
all'ambulanza.
"È la prima volta che vedo un bambino come lui. In genere
quando i bambini sopravvivono a un bombardamento, poi piangono,
le loro voci riempiono tutto. Questo bambino non parlava - ha
raccontato il paramedico in un'intervista diffusa dall'Ap -.
L'ho portato in ambulanza e ho cercato di parlarci, ma non ha
detto una parola. Niente. Alla fine ha chiesto: 'Dove sono mia
madre e mio padre?'. Questo è tutto quello che ha chiesto".
"Voglio ricordare al mondo - ha poi proseguito Hammami - che
Omran non è il primo bambino ferito nei bombardamenti russi su
Aleppo. Ogni giorno ci sono morti e feriti qui, ad Aleppo,
feriti dagli stessi bombardamenti aerei russi".
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