"Sapevamo che il nostro era il
primo caso, però non pensavamo di dover aspettare così tanto
tempo. Ci siamo fatti forza e alla fine ce l'abbiamo fatto".
Silvia Ferri, infermiera 36enne di San Giovanni in Persiceto
(Bologna), parla così del lieto fine, arrivato grazie alla
Cassazione che ha riconosciuto la validità per l'ordinamento
italiano del matrimonio con Zakir Baloch, pachistano 30enne,
suggellato col consenso scambiato in collegamento web il 18
settembre 2012.
La storia, raccontata nello studio dell'avvocato Marco
Mellone che li ha assistiti, iniziò online nel 2011. Lei "per
motivi personali" non poteva viaggiare all'estero, lui "per
motivi burocratici" non ha potuto lasciare il Pakistan fino a
marzo 2016, quando ha incontrato di persona la sposa. Nel
frattempo giudici di appello avevano riconosciuto la validità
della trascrizione, rifiutata dal Comune del Bolognese, e
un'altra sentenza, a novembre, il ricongiungimento. Ora pensano
a ribadire il consenso con una cerimonia tradizionale.
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