Erano trattati come 'schiavi' i
lavoratori - 25 persone provenienti dalla Romania - che venivano
reclutati da tre 'caporali', due italiani e un cittadino romeno,
arrestati nel Foggiano sulla base di un'ordinanza di custodia in
carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia, dai militari del
comando provinciale della Guardia di finanza. Sono ritenuti
responsabili, in concorso, del reato di caporalato. Gli operai
venivano sottopagati (3 euro all'ora) e dovevano vivere in
condizioni pessime. A reclutarli era il romeno e i lavoratori
venivano poi impiegati in aziende agricole della provincia di
Foggia, soprattutto per la raccolta delle olive, ma anche nei
ristoranti e per l'assistenza domiciliare agli anziani. I
lavoratori - donne e uomini - alloggiavano in un dormitorio
comune di 40 mq alla periferia di Troia,un luogo fatiscente e
sporco dove vivevano in condizioni definite 'inumane' dagli
investigatori. Le indagini, coordinate dalla Procura, hanno
riguardato un periodo che va da novembre 2015 ad aprile 2016.
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