La lista dei 22.000 arruolati nell'Isis trafugata da un jihadista 'pentito' è "probabilmente autentica", secondo le prime risultanze delle autorità investigative tedeschi annunciate dal ministro dell'interno tedesco, Thomas de Mazière, e contiene fra gli altri le schede personali di 122 'aspiranti kamikaze' fra i quali vi sono almeno due nomi di presunti jihadisti passati per l'Italia.
L'elenco è al vaglio dei servizi segreti anche di Gran Bretagna e Stati Uniti e, secondo la ministra dell'Interno britannica Theresa May, è una potenziale "miniera d'oro". I servizi britannici, citati oggi dal Guardian, però ammettono che potrebbe essere piuttosto vecchio e che contiene molti nomi di persone che risultano essere state già uccise nei raid contro l'Isis. Secondo queste informazioni, il grosso delle schede sarebbe stata compilata tra novembre e dicembre 2013, almeno sei mesi prima della proclamazione dello Stato islamico.
Oltre alla lista dei jihadisti, figura anche un elenco di 122 aspitanti kamikaze. Tra questi ci sono due nomi riconducibili in qualche modo al nostro Paese: al numero 47 figura Rawaha al-Itali, cioè "l'italiano", e che, secondo quanto riportato nella sua scheda personale, "ha due carte di identità una italiana e una marocchina"; e al numero 7 Abu Ishaq al-Tunisi, "che ha visitato per quattro anni vari Paesi europei tra cui l'Italia", oltre a Germania, Francia, Olanda e Belgio.
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