D'accordo con le Unioni civili, meno con la stepchild adoption. Se si chiede ai ragazzi il loro parere sul ddl Cirinnà dicono di essere favorevoli nella maggior parte dei casi. Un po’ meno quando il ddl lo si spulcia nei particolari. C’è tanta confusione - spiega Skuola.net - nelle loro teste, e la scuola non li aiuta a fare chiarezza. Ecco i dati raccolti dal network.
Per i ragazzi il Cirinnà sembra essere un’esigenza prima ancora di un diritto, tanto che il 79% sostiene che tutti devono essere liberi di amare chi vogliono. Un entusiasmo il loro che però scema di fronte allo Stepchild Adoption, la possibilità che dagli anni ’80 prevede che si possano adottare i figli del coniuge: 2 teen su 5 storcono il naso. Uno su due si dice poi contrario all’utero in affitto.
C'è confusione e la scuola non corre in loro soccorso: il 76% dei teenager racconta di non aver affrontato l’argomento tra le mura del suo istituto. Lo rivelano i dati di una web survey di Skuola.net su un campione di circa 3600 studenti dagli 11 ai 19 anni. Ma un 76% avrebbe ritenuto utile un dibattito in classe sul provvedimento se ne avesse avuto la possibilità.
Del 24% che invece ha potuto fare chiarezza sulle unioni civili tra i banchi di scuola, il 77% lo ha fatto con i suoi insegnanti. Addirittura, un altro piccolo 5% si è potuto confrontare con esperti, un 8% ne ha discusso durante l’assemblea d’istituto e il 6% lo ha fatto attraverso temi e compiti.
In 1 caso su 3 i ragazzi che si sono confrontati sul ddl sulle unioni civili a scuola raccontano di aver cambiato la loro opinione iniziale: un 26% ora afferma di essere complessivamente d’accordo con il ddl Cirinnà, un altro 7% in disaccordo. L'opinione sul ddl è in linea di massima è positiva, tanto che 2 teen su 5 dicono al portale di aver apprezzato vedere tanti dei cantanti che hanno preso parte al Festival di Sanremo, esibirsi con le fascette arcobaleno.
No invece alla stepchild adoption: per 2 intervistati su 5 un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà. Per loro, insomma, no fermo e secco allo Stepchild Adoption.
No, infine all'utero in affitto: per il 27% è inumano dare la possibilità di togliere alla donna, se pur consenziente, il bambino che ha appena partorito. Un altro 24% ne fa una questione femminista: la maternità surrogata, per chi ha risposto in questo modo, è solo sfruttamento del corpo della donna.
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