"Il crimine", che riguarda "migliaia
di italiani vittime della pulizia etnica, derubati, spinti
all'esilio o uccisi da un nazionalismo cieco", "per troppi
decenni è rimasto sigillato da un silenzio insopportabile. Per
questo ogni anno vogliamo e dobbiamo infrangere il silenzio".
Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini,
intervenendo in aula al Senato in occasione del "Giorno del
Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo
giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. "Chi
insegna tutto questo, in tutte le scuole italiane, anche quelle
lontane dall'Istria e dalla Dalmazia, adempie al dovere della
scuola - ha aggiunto Giannini - cioè dare ai nostri ragazzi
quegli strumenti critici che servono a conservare
consapevolmente il ricordo". Nel corso della cerimonia il
ministro Giannini e il presidente del Senato, Pietro Grasso,
hanno premiato le scuole vincitrici del concorso "Identità e
memoria".
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