E' morto per le percosse e i
maltrattamenti subiti in Libia, dove era stato costretto a
lavorare senza cibo né acqua, il ragazzo somalo deceduto ieri a
bordo della nave Dignity di Medici senza frontiere. Lo hanno
riferito alcuni dei 302 migranti soccorsi dall'imbarcazione di
Msf. Il minore, che aveva 15 anni e non 14 con riferito in un
primo momento, è morto in seguito a un arresto
cardiocircolatorio provocato dalla condizioni critiche di salute
causate dai maltrattamenti subiti.
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