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Sotto attacco beni archeologici, a rischio sito di Palmyra

Sotto attacco beni archeologici, a rischio sito di Palmyra

Lettera-appello di esperti a Consiglio di Sicurezza Onu, 'fermateli'

21 maggio 2015, 20:55

Redazione ANSA

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Sito archeologico di Palmyra (Siria) © ANSA/EPA

Sito archeologico di Palmyra (Siria) © ANSA/EPA
Sito archeologico di Palmyra (Siria) © ANSA/EPA

La Siria, l’Iraq e la Libia sono i Paesi i cui beni archeologici sono da mesi colpiti dalla furia distruttrice dei miliziani dell’Isis. Le devastazioni dei beni storico-archeologici proseguono senza che né l’Unesco né l’Onu riesca a fermarle. Così come proseguono i furti che vanno ad alimentare il mercato nero dei resti così da finanziare i terroristi. Al punto che oltre 120 esperti di musei e universita' hanno scritto una lettera-appello al Consiglio di Sicurezza dell’Onu perche' approvi una risoluzione per fermare i saccheggi e il contrabbando di una "eredita' culturale condivisa". Adesso è la volta di Palmira, in Siria.

Ora ad essere pesantemente minacciata è Palmira, l’antica città siriana che racchiude beni archeologici inestimabili, tra questi la più famosa è ‘La sposa del deserto’, già dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Centinaia di statue e reperti del sito siriano sono stati trasferiti in altre localita' per timore di distruzioni da parte dei jihadisti dell'Isis, che oggi sono penetrati nella parte moderna della città. Palmira, importante centro carovaniero nel deserto siriano fin dall'antichita', e' stata poi parte dell'impero romano, a cui risalgono gran parte delle rovine esistenti, del I e II secolo dopo Cristo. Palmira, importante centro carovaniero nel deserto siriano fin dall'antichita', e' stata poi parte dell'impero romano, a cui risalgono gran parte delle rovine esistenti, del I e II secolo dopo Cristo.

 

Dopo i numerosi siti distrutti in Iraq, tra i più importanti quello di Nimrud, che fu capitale dell'impero assiro, in Siria sono state prese a picconate grandi statue e altri manufatti del museo di Mosul . Dopo il museo di Mosul e le rovine dell'antica capitale assira Nimrud, i jihadisti hanno distrutto anche i resti di Hatra, antica citta' a 100 chilometri a Sud di Mosul, fondata nel III secolo avanti Cristo dalla dinastia dei Seleucidi. Prima di cominciare a picconare i resti di Hatra, gli uomini del Califfato hanno anche rubato le monete d'oro e d'argento che erano custodite presso il museo locale.

La furia distruttrice ha raso al suolo anche il sito archeologico di Khorsabad nella provincia settentrionale di Ninive. E, ancora, i jihadisti si sono scagliati contro le statue del sito archeologico di Hatra, antico centro del regno dei Parti. I miliziani hanno anche distrutto un tempio Sufi in Libia a colpi di martello e hanno raso al suolo una parte utilizzando addirittura un bulldozer

 

 

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