"L'evidenza dell'assunzione di
quantità importanti" di un farmaco "poco prima della morte rende
assai verosimile una volontà autosoppressiva di Marco Pantani
nell'assunzione dei farmaci, pur non potendosi escludere del
tutto un clamoroso errore in un incongruo tentativo di
automedicazione". Lo scrive, riferisce il 'Corriere Romagna', il
perito tossicologico della Procura Franco Tagliaro, secondo cui
Pantani volle probabilmente farla finita indipendentemente dalla
forte assunzione di cocaina.
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