Gli scioperi nei porti della costa
occidentale degli Stati Uniti fanno rimpicciolire le "french
fries" nella catena dei fast food di McDonald's Japan.
A causa dei mancati rifornimenti a causa delle agitazioni, la
filiale giapponese della multinazionale a stelle e strisce è
stata costretta a limitare nei suoi menù il cestino di patatine
fritte offrendo da domani solo il formato di piccole dimensioni
nei suoi circa 3.100 negozi sparsi nell'arcipelago.
In assenza del ritorno alla normalità in tempi brevi, con la
ripresa regolare dell'import di patatine e la ricostituzione
delle scorte, non è da escludere il blocco totale delle vendite.
E' un fenomeno che sta mettendo in difficoltà altre catene di
fast food del Sol Levante, ma nel caso di McDonald's è un altro
duro colpo dopo lo scandalo sui bocconcini di pollo di luglio
quando i media cinesi hanno accusato la Shanghai Husi Food di
aver intenzionalmente venduto carne avariata ai suoi clienti.
McDonald's Japan è riuscita solo ad assicurarsi poco più del
50% del fabbisogno di patatine per dicembre ricorrendo a misure
straordinarie come l'import via aerea di oltre 1.000 tonnellate
e di altre 1.600 tonnellate via nave dalla costa orientale Usa.
La compagnia ha registrato a novembre il decimo calo mensile
di fila delle vendite, mentre ha chiuso il terzo trimestre del
2014 con un rosso di 9,4 miliardi di yen (65 milioni di euro) e
stimato per l'intero esercizio in corso un rosso di 17 miliardi
di yen (120 milioni di euro), il primo in 11 anni.
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