Amnesty International afferma di aver
raccolto prove chiare e convincenti di pestaggi e altre violenze
inflitte ad attivisti, manifestanti e giornalisti nell'Ucraina
orientale negli ultimi tre mesi. Lo si legge in un nuovo
rapporto diffuso in sintesi dalla sezione italiana
dell'organizzazione nel quale si denuncia l'intensificazione di
queste forme di intimidazione e violenza nella regione, teatro
di scontri fra insorti filo-russi e forze di Kiev.
Il rapporto, intitolato 'Rapimenti e torture in Ucraina
orientale', descrive i risultati di una missione di ricerca a
Kiev e nel sud-est del Paese nelle ultime settimane. E documenta
le accuse di rapimenti e torture attribuite alle due parti,
puntando il dito soprattutto sui separatisti, ma senza assolvere
militari ucraini.
''Con centinaia di rapiti negli ultimi tre mesi, è giunto il
momento di fermare questa pratica aberrante'', ha dichiarato
Denis Krivosheiev, vicedirettore di Amnesty International per
l'Europa e l'Asia centrale. ''La maggior parte dei rapimenti -
ha sostenuto - risulta perpetrata dai separatisti armati, con le
vittime spesso sottoposte a pestaggi rivoltanti e torture''. Vi
sono però ''anche prove di un minor numero di abusi da parte
delle forze pro-Kiev''.
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