"Boris Giuliano rappresenta la
figura straordinaria a cui tutti gli investigatori si sono
ispirati". Il questore di Palermo, Renato Cortese, ha ricordato
così il capo della squadra mobile di Palermo ucciso il 21 luglio
1979 da un gruppo di fuoco guidato da Leoluca Bagarella.
Davanti al bar Lux, dove Giuliano venne raggiunto e colpito
alle spalle dai sicari, si sono ritrovati oggi la moglie Maria
Ines, i figli Selima, Manuela e Alessandro che ha seguito il
percorso professionale del padre nella polizia: ora è capo dello
Sco, Servizio centrale operativo. In via Di Blasi c'erano anche
il sindaco Leoluca Orlando, funzionari di polizia, amici di
Giuliano.
"Chi conosce la storia della squadra mobile di quegli anni -
ha detto ancora Cortese - sa che Boris Giuliano è stato
l'inventore di un metodo investigativo che ha cambiato il modo
di gestire le indagini sulla mafia. Quel metodo ha reso più
facile anche quello che noi facciamo oggi. Giuliano ha
conosciuto anni difficili".
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