Dodicimila persone hanno visitato
in Sicilia opere d'arte e luoghi poco conosciuti lungo
l'itinerario proposto dai "Borghi dei Tesori". L'iniziativa
promossa dalla fondazione Le Vie dei Tesori si è svolta nei due
fine settimana tra agosto e settembre. Con il coinvolgimento di
500 giovani è stato messo in rete il patrimonio sommerso di 57
borghi.
Questi dati descrivono l'interesse suscitato dal progetto
ideato, in accordo con i Comuni, con l'obiettivo di rigenerare e
promuovere piccoli centri che spesso sono scrigni d'arte e di
storia. A partire da questa prima esperienza, le Vie dei Tesori
hanno ora organizzato un forum per tracciare un nuovo percorso e
per legare il turismo culturale con i servizi ricettivi e con
l'economia locale.
Se n'è parlato a villa Zito con gli interventi di Laura
Anello, presidente della fondazione Le Vie dei Tesori, Raffaele
Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia che sostiene
l'iniziativa, e con Giovanni Ruggieri, docente di economia del
turismo e presidente dell'Otie, Osservatorio turistico delle
isole europee.
Unanime il giudizio di valore sul patrimonio culturale
toccato dalla manifestazione. "Unico e straordinario" lo ha
definito Bonsignore che ha pure segnalato una "gestione
disastrosa" dei beni e in molti casi il degrado in cui sono
tenuti. Laura Anello ha aggiunto la carenza di una
pianificazione e la precarietà dei collegamenti senza
trascurare, comunque, lo spirito di comunità che la
manifestazione ha suscitato in quelle piccole realtà dove i
rapporti sono più diretti e più concreti. Si tratta di un
fattore importante del successo dell'iniziativa ma ora, ha
aggiunto, accanto al racconto dei luoghi e dei tesori occorre
passare alla fase concreta della rigenerazione urbana di questi
borghi e della valorizzazione degli spazi.
Fondamentale è apparsa a Ruggieri la necessità di attivare
una collaborazione tra pubblico e privato ma soprattutto di
migliorare il sistema ricettivo. Molti paesi non hanno neppure
un posto letto, tanti altri hanno un patrimonio edilizio poco
utilizzato. La Sicilia ha poi il più alto numero di strutture
extra alberghiere: quasi l'80 per cento. L'inadeguatezza del
sistema ricettivo incide negativamente sull'attrattività dei
siti come anche la comunicazione poco efficace. "Si spende
molto, si raccoglie poco", ha sottolineato.
L'associazione Borghi ha poi presentato il proprio comitato
scientifico presieduto dal fisico ed esperto di processi di
rigenerazione ambientale Federico Maria Butera.
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