A 48 dallo sgombero ordinato dal
Comune di Palermo il Teatro Mediterraneo occupato, negli spazi
della Fiera, riapre. Dopo le dimostrazioni di solidarietà il
comitato che gestisce il teatro ha deciso di
rioccupare per riavviare tutte le attività
artistiche, culturali, i laboratori e rimettere dunque in
funzione lo spazio di cui la città intera si è riappropriata un
anno e mezzo fa sottraendolo all'abbandono, alla speculazione o
alla prospettiva unica di cessione al privato.
"Immaginiamo un luogo che nei prossimi anni consoliderà il suo
ruolo di centro indipendente e non convenzionale di ricerca e di
formazione, libero da imposizioni e da clientelismo, sapendosi
autogestire in maniera partecipata ed orizzontale. Un luogo di
incontro, di scambio e di relazioni o semplicemente di serenità,
di protezione e di cura per il lavoro delle persone che lo
attraversano" afferma il collettivo di occupazione. Un processo
partecipativo concreto è stato avviato da associazioni,
collettivi e comitati di tutta la città, attraverso la proposta
di un regolamento comunale riguardante i beni comuni, come
espressione di partecipazione diretta e democrazia dal basso.
Insieme al Comitato Fieramente in Comune il collettivo del Tmo
convoca per martedì alle 17 al Teatro Nuovo Montevergini il
secondo incontro di discussione del regolamento.
In una lettera aperta a Leoluca Orlando il regista palermitano
Claudio Collovà dopo lo sgombero definito una ''vergogna'',
aveva scritto: ''Complimenti vivissimi, caro sindaco, che nel
mezzo dei casini da risolvere in questa città che ha
ingenuamente avuto fiducia in te, non trovi meglio da fare che
mandare via da un luogo liberato dalle macerie e dall'immondizia
fisica e spirituale, degli artisti che dici di amare e
proteggere''.
''Non una parola - ha aggiunto - è stata spesa per difendere
l'unico luogo autogestito di questa città, non assegnato in
delibere serali il 31 di dicembre di un anno qualsiasi, mai una
visita è stata fatta per capire e imparare a vedere al di là del
proprio naso. Complimenti davvero, ora vi sentirete in pace, voi
assessori di sinistra, chiusi nelle dimore a parlare tra di voi,
mentre centinaia di persone affollano serenamente ubriachi le
strade del centro storico, infangate e affogate nell'alcol.
Eppure ogni città europea ha luoghi autogestiti, autofinanziati,
liberi dalle delibere consociative, liberi dalle imposizioni,
dalle raccomandazioni, dalle amicizie malate e dall'appartenenza
che a parole dici di avere sempre voluto combattere. Sai qual è
la mia impressione? Che è proprio sull'appartenenza che il tuo
potere fonda la sua irascibile presunzione di sapere come fare.
Pochi intelligenti contro una massa di deficienti''.
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