Sedici fotografie in bianco e
nero realizzate dal fotografo palermitano Calogero Russo, parte
di un corpus fotografico più ampio sulle vittime delle lotte
contadine e sulla strage di Portella della Ginestra, saranno
esposte nella mostra "Portella della Ginestra, una storia
aperta" a Gibellina nel museo Belìce-EpiCentro della Memoria
Viva Cresm, giovedì prossimo dalle 18.
Il primo maggio del 1947 undici persone, tra cui due bambini,
furono assassinate e più di trenta ferite durante la
manifestazione dei lavoratori a Portella della Ginestra. Una
settimana prima le elezioni erano state vinte dal partito
comunista. Sessantotto anni dopo la storia è ancora aperta.
"Oggi, mentre si valuta se il processo e le indagini sui
mandanti devono essere riaperte, la maggior parte di tutte le
verità sono ancora inconfessate. La strage di Portella è solo
l'inizio di una lunga serie di stragi e massacri, l'inizio della
strategia della tensione e la prima delle stragi politiche in
Italia. Anche per questa ragione Calogero Russo realizza questa
ricerca documentaria tra il 2006 e il 2007 con il desiderio di
ricostruire le tappe di un mistero non ancora svelato" scrive
Giulia Scalia nel testo di presentazione.
La mostra è inclusa nelle iniziative della settimana di
Salvalarte Belìce 2015 organizzata da Legambiente Sicilia e sarà
aperta al pubblico fino al 3 giugno 2015.
Russo lavora a Milano. Fotografo professionista indipendente,
i suoi lavori sono distribuiti in Italia dall'agenzia Luz e
negli USA dalla Redux. Russo si occupa soprattutto di fotografia
documentaria e di ritratto in formato medio in digitale e in
analogico.
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