È stata dimessa ed è già a casa la
paziente alla quale nei giorni scorsi, nella cardiologia del
Policlinico 'Giaccone' di Palermo, è stato impiantato in
anestesia locale il primo pacemaker senza elettrocateri ('Pm
Leadless').
Un intervento eseguito dal team di aritmologia, che afferisce
alla struttura complessa diretta da Giuseppina Novo - su una
donna di 46 anni che, a causa di un blocco atrioventricolare, ha
dovuto sottoporsi alla procedura per estrarre i dispositivi che
aveva impiantato in precedenza, a distanza di molti anni dal
primo intervento eseguito. Attualmente i pazienti candidabili a
questo tipo di pacemaker sono una categoria selezionata con
fibrillazione atriale permanente a lenta risposta ventricolare o
in alcuni casi di blocco atrio-ventricolare parossistico,
pazienti affetti da sincope di natura cardionibitoria o pazienti
con storia di infezioni/disfunzioni di dispositivi intracardiaci
installati in tempi passati. Le condizioni cliniche generali
della paziente erano compatibili con l'utilizzo di questa nuova
tecnologia. L'aritmologia del Policlinico, parte integrante
dell'unità di terapia intensiva cardiologica guidata da Egle
Corrado, ha strutturato sempre più il suo programma di
cardiostimolazione, frutto di un percorso di conoscenze e
competenze consolidatosi nel tempo. Ad eseguire l'impianto il
dottor Giuseppe Coppola, coadiuvato dal dottor Guglielmo
Rizzuti, dall'infermiera Romena Grimaudo e dal tecnico di
radiologia Salvatore Consentino. "Il pacemaker impiantato -
spiega Coppola - è un concentrato di tecnologia miniaturizzata
ed è compatibile con risonanza magnetica; con un volume di 0,8
cc, un peso inferiore ai 2 grammi ed una batteria di lunga
durata, permette, in base al modello, una stimolazione
monocamerale o atrio guidata. L'impianto avviene per via
percutanea con accesso dalla vena femorale introducendo un
catetere (delivery system) che permette il posizionamento in
ventricolo destro senza alcuna cicatrice chirurgica. I benefici
per il paziente sono molteplici: una minore limitazione fisica
post-impianto, l'assenza di possibili fenomeni
infiammatori-infettivi a carico della tasca di alloggiamento di
un comune pacemaker e una riduzione delle possibili complicanze
derivanti dall'uso dei tradizionali elettrocateteri".
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